• Nuove regole per la composizione negoziata della crisi d’impresa

    Il Decreto-legge n. 13 del 24 febbraio 2023 introduce delle nuove disposizioni a favore dell’uso della composizione negoziata da parte delle imprese in crisi. Tuttavia, a differenza della bozza preliminare, la versione definitiva del decreto non prevede più l’accesso alla transazione fiscale per gli imprenditori che intraprendono questo percorso, pur in assenza di cram down.

    Il matrimonio tra transazione fiscale e composizione negoziata sembra rimandato oppure fallito, si vedranno in sede di conversione eventuali modifiche o ripensamenti al riguardo. Nel frattempo, l’articolo 38 del DL 13/2023 prevede interessanti interventi per dare slancio alla composizione negoziata. In primo luogo, viene concessa una maggiore dilazione per il pagamento dei debiti tributari che, nel testo disciplinato dall’articolo 25-bis del CCII era fissata in un massimo di 72 rate mensili. Il richiamato articolo 38 incrementa a 120 il numero di rate mensile per la dilazione dei debiti tributari. In particolare, la nuova disposizione, in caso l’imprenditore raggiunga un accordo ai sensi dell’articolo 23 c. 1 lettera a) o lettera c) del Codice della crisi di impresa (CCII), consente all’Agenzia delle Entrate di accordare, su richiesta dell’imprenditore, un piano di rateazione fino ad un massimo di 120 rate mensili delle somme dovute e non versate a titolo di imposte sul reddito, ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta, IVA, IRAP non ancora iscritte a ruolo, e relativi accessori. 

    In secondo luogo, le nuove disposizioni consentono – in caso di accordi raggiunti ai sensi dell’articolo 23 comma. 1 lettera a), lettera c) e comma 2 lettera b) del CCII con riduzione dei crediti – la possibilità di emettere note di variazione in diminuzione dell’IVA, ai sensi dell’articolo 26, c. 3-bis, DPR 633/72, come previsto per le procedure concorsuali e per i piani attestati di risanamento.  In terzo luogo al fine di accelerare l’accesso alla composizione negoziata, al momento della presentazione dell’istanza di cui all’articolo 17 del CCII, l’imprenditore può depositare, al posto del certificato unico dei debiti tributari, della situazione debitoria complessiva presso l’Agenzia riscossione, del certificato dei debiti contributivi e assicurativi, una dichiarazione resa ai sensi dell’articolo 46 del DPR 445/2000 con la quale attesta di avere richiesto, almeno 10 giorni prima della presentazione dell’istanza di nomina dell’esperto, le certificazioni medesime. 

    In questo modo molte delle domande, non perfezionate perché i tempi di ottenimento dei richiamati documenti variano da 30 a 45 giorni, potranno prendere un celere avvio. La composizione negoziata della crisi d’impresa rappresenta lo strumento attraverso cui la strategia legislativa del nostro Paese, conformemente ai principi dell’UE, cerca di prevenire situazioni di insolvenza, consentendo alle imprese di accedere a un percorso di risanamento volontario anche in una fase lontana dal definitivo dissesto. L’accesso precoce a strumenti per la risoluzione della crisi rende maggiormente probabile il ripristino della continuità prospettica, nonché un recupero maggiore e più ordinato delle utilità economiche dell’impresa. La composizione negoziata, quindi, vuole essere uno degli strumenti attraverso cui ammodernare il diritto della crisi di impresa, superando sia l’approccio punitivo nei confronti dell’imprenditore in difficoltà, sia i più moderni approcci in cui al centro viene posta la tutela del credito, in quanto contempera l’esigenza di tutelare i creditori con quella di preservare i valori dell’impresa, il suo avviamento, know how, capacità imprenditoriali e posti di lavoro. Tuttavia, lo strumento ha avuto una scarsa diffusione fino ad ora, in parte legata a un fisiologico periodo di avvio necessario perché imprenditori, professionisti e consulenti comprendano le potenzialità. 

    Gli operatori di settore in vari lavori e tavoli di discussione sulla composizione negoziata hanno messo in luce il fatto che molte imprese presentano una situazione debitoria difficile nei confronti del fisco, degli enti previdenziali. In relazione a tali debiti con creditori pubblici qualificati la composizione negoziata non offre concrete possibilità di soluzione, considerati illimitati benefici previsti nelle misure premiali, quindi, la possibilità di poter accedere tramite questo strumento alla transazione fiscale, pur senza cram down, avrebbe potuto dare slancio uno strumento moderno che dovrebbe rappresentare il paracadute, prima dello schianto, per le imprese in difficoltà.

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