La gestione del rischio e i controlli interni nella rendicontazione di sostenibilità: un obbligo sempre più centrale per le imprese
Con l’introduzione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che modifica la Direttiva Bilanci (UE 2013/34), è stato previsto un nuovo obbligo per le imprese: la rendicontazione di sostenibilità. Questa normativa, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 125/24, richiede alle aziende di adottare principi di rendicontazione chiari e strutturati, in linea con gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS).
Un aspetto cruciale della rendicontazione è la gestione del rischio e i controlli interni, dettagliati nel DR GOV-5. Le imprese sono ora chiamate a divulgare le caratteristiche dei propri sistemi di controllo interno e gestione del rischio, con particolare attenzione al processo decisionale e alla rendicontazione di sostenibilità. Questo obbligo mira a garantire trasparenza e affidabilità nelle informazioni trasmesse agli stakeholder.
Cosa prevede il DR GOV-5?
Il DR GOV-5 richiede alle aziende di fornire informazioni su vari aspetti del sistema di controllo interno, tra cui:
- L’approccio utilizzato nella valutazione e nella gestione dei rischi.
- I principali rischi identificati e le strategie di mitigazione.
- L’integrazione della gestione dei rischi nel processo di rendicontazione.
- La comunicazione periodica dei risultati ai vari organi aziendali.
Questi requisiti, basati sul CoSO Report e sull’evoluzione del modello Enterprise Risk Management (ERM), pongono l’attenzione su cinque componenti chiave del sistema di controllo interno: ambiente di controllo, valutazione del rischio, attività di controllo, informazione e comunicazione, e monitoraggio.
Implicazioni pratiche per le imprese italiane
Per molte aziende italiane, in particolare quelle di medie dimensioni, l’adeguamento ai nuovi standard rappresenta una sfida non indifferente. La gestione del rischio e i controlli interni non riguardano più solo le grandi società quotate, ma diventano un elemento indispensabile anche per le imprese più piccole, obbligate alla rendicontazione di sostenibilità.
Un aspetto fondamentale è il raccordo tra i sistemi di controllo interno e gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili (OAC), come previsto dall’art. 2086 c.c. Questo richiede alle aziende di rafforzare le proprie procedure interne e di sviluppare nuove competenze, coinvolgendo figure chiave come il Chief Sustainability Officer (CSO), e adottando strumenti tecnologici adeguati per la raccolta e l’elaborazione dei dati.
L’evoluzione normativa in tema di sostenibilità obbliga le imprese a un cambiamento culturale e operativo. La gestione del rischio e i controlli interni diventano un elemento cardine non solo per rispettare le normative, ma anche per garantire una maggiore resilienza e trasparenza nelle informazioni fornite agli stakeholder. Le aziende che sapranno integrare efficacemente questi sistemi nei propri processi decisionali saranno in grado di affrontare con successo le sfide del futuro.