Assurance e Revisione del Bilancio di Sostenibilità

Con l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), le imprese sono chiamate a rilasciare una rendicontazione di sostenibilità conforme a standard rigorosi. Questo documento deve essere attestato da un revisore legale o da un’impresa di revisione contabile, che può essere lo stesso soggetto incaricato della revisione contabile dell’impresa o uno diverso, purché iscritto nel registro dei revisori.

Qualifiche e Formazione del Revisore di Sostenibilità

Il revisore incaricato deve avere una specifica abilitazione ottenuta dopo almeno otto mesi di tirocinio presso un revisore legale o una società di revisione esperta in sostenibilità. Dopo il tirocinio, i candidati devono superare un esame scritto su temi rilevanti e mantenere l’abilitazione attraverso almeno 25 crediti formativi e controlli di qualità. Fino al 31 dicembre 2026, i revisori già iscritti al registro possono rilasciare attestazioni di sostenibilità se accumulano almeno cinque crediti formativi annuali in materia e presentano un’istanza al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Durata e Controlli dell’Incarico

L’incarico di revisore della sostenibilità ha una durata di tre esercizi, terminando con l’assemblea per l’approvazione del bilancio del terzo esercizio. I revisori sono soggetti a controlli di qualità basati su analisi del rischio almeno ogni sei anni, condotti da professionisti con formazione ed esperienza in materia di sostenibilità.

Redazione della Relazione di Attestazione

La revisione legale segue i principi internazionali adottati dalla Commissione Europea e, fino all’adozione di questi, principi sviluppati in collaborazione con associazioni professionali, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la CONSOB. La relazione di attestazione include un paragrafo introduttivo, una descrizione della portata delle attività e le conclusioni sulla conformità della rendicontazione ai requisiti normativi.

Nuovi Contenuti della Rendicontazione di Sostenibilità

La nuova rendicontazione di sostenibilità sostituirà quella non finanziaria regolata dal D.Lgs. n. 254/2016, includendo informazioni più dettagliate sull’azienda e la sua catena del valore. In particolare, il revisore deve verificare che la rendicontazione includa:

  • Modello e Strategia Aziendale: Descrizione della resilienza e delle opportunità legate alla sostenibilità, piani di transizione verso un’economia sostenibile e considerazione degli interessi degli stakeholder.
  • Obiettivi di Sostenibilità: Obiettivi temporali, inclusi quelli di riduzione delle emissioni di gas serra, e una descrizione dei progressi compiuti.
  • Ruolo degli Organi di Amministrazione e Controllo: Descrizione delle competenze e dell’accesso alle stesse.
  • Politiche Aziendali: Informazioni sulle politiche relative alla sostenibilità e sui sistemi di incentivazione per gli organi di amministrazione e controllo.
  • Due Diligence e Impatti Negativi: Procedure applicate e principali impatti negativi, effettivi o potenziali, associati alle attività aziendali.
  • Rischi e Strategie: Principali rischi legati alla sostenibilità e strategie per gestirli.
  • Indicatori di Performance: Indicatori per la comunicazione delle informazioni.

Formato Elettronico e Accessibilità

La rendicontazione di sostenibilità deve essere preparata nel formato elettronico unico europeo (ESEF) per migliorare l’accessibilità e collegare le informazioni al Punto di Accesso Unico Europeo (ESAP). Inoltre, le informazioni di sostenibilità devono essere pubblicate gratuitamente sul sito internet dell’impresa.

Conclusione

L’integrazione della sostenibilità nella strategia aziendale non è solo una risposta alle normative emergenti, ma una necessità per garantire la competitività e la sopravvivenza delle imprese. La figura del revisore legale di sostenibilità diventa centrale in questo processo, assicurando la conformità e la trasparenza delle pratiche aziendali verso un futuro più sostenibile.