Aumentano le soglie per il bilancio abbreviato e micro: un’opportunità per le piccole imprese
Con il Decreto Legislativo n. 125 del 6 settembre 2024, l’Italia ha recepito la direttiva europea 2022/2464/UE, introducendo modifiche importanti nella disciplina della rendicontazione di sostenibilità. Il decreto ha portato anche a un aumento delle soglie dimensionali che consentono alle imprese di redigere il bilancio in forma abbreviata o di accedere al regime delle microimprese. Questo intervento era atteso da tempo ed è una risposta all’inflazione che ha caratterizzato gli ultimi anni, rendendo necessario un adeguamento.
Le imprese che non hanno titoli negoziati in mercati regolamentati potranno redigere il bilancio in forma abbreviata se, per il primo esercizio o per due esercizi consecutivi, non superano due dei seguenti limiti:
- Totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 5.500.000 euro, contro il precedente limite di 4.400.000 euro;
- Ricavi delle vendite e prestazioni: 11.000.000 euro, rispetto agli 8.800.000 euro precedenti;
- Numero di dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità (invariato rispetto al passato).
Questi nuovi limiti aprono le porte a un numero maggiore di imprese che potranno beneficiare delle semplificazioni nella redazione del bilancio, alleggerendo notevolmente il carico amministrativo.
Anche per le microimprese, il decreto prevede nuovi limiti dimensionali, aumentando i tetti che consentono di accedere a questo regime particolarmente semplificato. Le società che non superano, per il primo esercizio o per due consecutivi, due dei seguenti limiti possono rientrare in questa categoria:
- Totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 220.000 euro, contro i precedenti 175.000 euro;
- Ricavi delle vendite e prestazioni: 440.000 euro, rispetto ai precedenti 350.000 euro;
- Numero di dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 5 unità (invariato).
Per queste piccole realtà, poter redigere un bilancio semplificato rappresenta una grande opportunità per concentrarsi sulle attività di gestione piuttosto che sulle formalità contabili.
Non sono escluse dalle novità nemmeno le imprese controllanti. L’obbligo di redigere il bilancio consolidato si applica solo a quelle che, insieme alle società controllate, non superano, su base consolidata, due dei seguenti limiti:
- Totale degli attivi degli stati patrimoniali: 25.000.000 euro (in precedenza 20.000.000 euro);
- Ricavi delle vendite e prestazioni: 50.000.000 euro (in precedenza 40.000.000 euro);
- Numero di dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 250 unità (invariato).
C’è anche una novità interessante per le imprese che vogliono verificare il superamento di questi limiti senza effettuare le operazioni di consolidamento. In tal caso, i limiti relativi agli attivi e ai ricavi possono essere calcolati su base aggregata, con una maggiorazione del 20%, portando i tetti rispettivamente a 30.000.000 e 60.000.000 euro.
Cosa significa tutto questo per le imprese?
In primo luogo, l’aumento delle soglie consentirà a molte più aziende di accedere ai regimi semplificati, alleggerendo i costi e gli oneri amministrativi legati alla redazione del bilancio. Per molte piccole e medie imprese, questo rappresenta un’opportunità concreta per semplificare le operazioni contabili, senza rinunciare alla trasparenza e alla chiarezza finanziaria.
Inoltre, l’adeguamento delle soglie tiene conto delle mutate condizioni economiche degli ultimi anni, rendendo il quadro normativo più coerente con la realtà delle imprese italiane. L’inflazione ha infatti avuto un impatto significativo sul valore degli attivi e sui ricavi delle aziende e il precedente limite rischiava di escludere alcune realtà che invece beneficiano di una struttura semplificata.
Quando entreranno in vigore queste novità?
Il Decreto Legislativo n. 125/2024 è entrato in vigore il 25 settembre 2024, ma l’applicazione pratica di questi nuovi limiti avrà effetto per gli esercizi finanziari che iniziano dal 1° gennaio 2024. Ciò significa che le imprese che si apprestano a redigere il bilancio per il prossimo anno dovranno già tenere conto di queste nuove soglie.
Questo cambiamento rappresenta un passo avanti verso una maggiore flessibilità per le imprese italiane in linea con le politiche europee volte a semplificare la vita amministrativa delle aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni.
In definitiva, per le PMI italiane questo è il momento giusto per approfittare delle nuove regole e, se necessario, rivedere la propria struttura contabile per adeguarsi ai cambiamenti introdotti dalla normativa.