Gestione delle partecipazioni in società estere: un approccio fiscale, contabile e di sostenibilità

La gestione delle partecipazioni in società estere è un tema complesso che tocca diversi aspetti, tra cui quelli fiscali, contabili, operativi e di sostenibilità.

Negli ultimi anni, l’importanza di una gestione efficiente e integrata delle partecipazioni è cresciuta, soprattutto in relazione alle normative europee ed italiane, come il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), i trattati contro le doppie imposizioni, e più recentemente, le direttive sulla rendicontazione di sostenibilità, quali la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards).

Consolidamento del Bilancio e Uniformità Contabile

Il primo passo nella gestione delle partecipazioni estere riguarda la redazione del bilancio consolidato, che permette di aggregare i risultati economico-finanziari delle società controllate. Esistono tre principali metodi di consolidamento:

  • Consolidamento integrale, dove tutte le voci del bilancio delle controllate sono riportate al 100%;
  • Consolidamento proporzionale, utilizzato per joint venture;
  • Metodo del patrimonio netto, per le partecipazioni non di controllo.

Un aspetto cruciale nella redazione del bilancio consolidato è l’uniformazione dei criteri contabili tra le varie partecipate. L’articolo 31 del D.Lgs. 127/1991 sottolinea l’importanza dell’eliminazione delle poste intercompany, ovvero tutte le transazioni tra società del gruppo, per garantire una rappresentazione fedele e trasparente.

Aspetti Fiscali: Transfer Pricing e Normativa CFC

Sul fronte fiscale, la gestione delle partecipazioni estere richiede una particolare attenzione al Transfer Pricing, regolato dal principio di libera concorrenza (arm’s length principle), secondo cui i prezzi di trasferimento tra imprese correlate devono riflettere le condizioni di mercato. Tra i metodi più comuni per determinare i prezzi di trasferimento troviamo il metodo CUP (Comparable Uncontrolled Price) e il RPM (Resale Price Method), entrambi menzionati nell’art. 110 del TUIR.

Un altro aspetto importante è la normativa CFC (Controlled Foreign Corporation), che si applica alle società estere situate in giurisdizioni a bassa tassazione. L’art. 167 del TUIR prevede che gli utili delle CFC vengano tassati in Italia, a meno che non si dimostri che tali società abbiano una reale sostanza economica. Questo principio mira a prevenire l’utilizzo di strutture offshore per ridurre il carico fiscale.

Pianificazione Successoria Internazionale

Un altro tema di rilievo è la pianificazione successoria internazionale, che consente di ottimizzare la gestione fiscale dei patrimoni aziendali transnazionali. Le aliquote di imposta di successione variano notevolmente tra Paesi, rendendo fondamentale pianificare in anticipo per ridurre l’impatto fiscale. Ad esempio, l’Italia offre opportunità significative per ottimizzare la tassazione su dividendi e plusvalenze grazie a regimi agevolati come la participation exemption.

Integrazione degli Aspetti ESG

La crescente attenzione alla sostenibilità richiede che anche le partecipazioni estere siano incluse nella rendicontazione ESG del gruppo. La conformità alla CSRD e agli ESRS diventa quindi un fattore chiave per garantire una rendicontazione ambientale e sociale trasparente e completa. Le società devono includere tutte le partecipate rilevanti nel perimetro di rendicontazione, assicurando che anche le controllate estere rispettino gli standard richiesti in materia di sostenibilità.

 

Trasferimenti di Sede e Fusioni Transfrontaliere

Infine, la gestione delle partecipazioni estere implica anche la capacità di gestire trasferimenti di sede e fusioni transfrontaliere. Questi processi richiedono una pianificazione attenta, con passaggi chiave come la delibera del trasferimento, la redazione di un progetto comune di fusione, e l’ottenimento di certificati preliminari. Inoltre, le fusioni internazionali possono comportare la tassazione delle plusvalenze latenti e l’applicazione della exit tax.

La gestione delle partecipazioni in società estere rappresenta una sfida multidimensionale che coinvolge aspetti contabili, fiscali e di sostenibilità. L’implementazione di sistemi di reporting finanziario integrato, l’ottimizzazione fiscale e la conformità alle normative sulla sostenibilità sono elementi essenziali per garantire una gestione efficace e responsabile delle operazioni internazionali.