Il decreto di attuazione della CSRD: una guida normativa per i professionisti

Il decreto di attuazione della CSRD: una guida normativa per i professionisti

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti (FNC) hanno pubblicato un documento intitolato “Il decreto di attuazione della CSRD – Inquadramento normativo”, che offre una guida strutturata ai professionisti per comprendere l’impatto delle nuove disposizioni normative sulla rendicontazione di sostenibilità.

I principali contenuti del Decreto Legislativo 125/2024

Il Decreto Legislativo 6 settembre 2024, n. 125, sancisce l’obbligo per le grandi imprese, le piccole e medie imprese quotate (escludendo le micro-imprese) di fornire una rendicontazione di sostenibilità conforme agli standard europei, i cosiddetti European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Questi standard sono stati sviluppati per assicurare trasparenza e affidabilità delle informazioni e favorire una maggiore comprensione dell’impatto delle questioni di sostenibilità sulle aziende e sull’ambiente.

Le imprese dovranno includere informazioni dettagliate su tematiche chiave della sostenibilità, come l’impatto ambientale, sociale e di governance, e dovranno adottare il principio della “doppia materialità”. Questo significa che non solo l’incidenza della sostenibilità sull’impresa (materialità finanziaria), ma anche gli effetti delle attività aziendali sul contesto esterno (materialità d’impatto) dovranno essere chiaramente rendicontati.

La figura del revisore della sostenibilità

Una delle novità più rilevanti è l’introduzione della figura del revisore della sostenibilità, il quale sarà incaricato di attestare la conformità delle informazioni di sostenibilità fornite dalle imprese. La revisione sarà regolata da modifiche apportate al Decreto Legislativo 39/2010 e richiederà un nuovo livello di competenze tecniche da parte dei revisori legali.

I revisori della sostenibilità avranno il compito di garantire che le informazioni pubblicate dalle aziende siano conformi agli standard ESRS e che siano trasparenti, pertinenti e verificabili. In particolare, dovranno svolgere l’attestazione sui dati riguardanti l’impatto ambientale, sociale e di governance (ESG), assicurando che le aziende rispettino gli obblighi previsti dal Regolamento UE 2020/852.

La struttura del documento

Il documento si articola in diverse sezioni che trattano in modo approfondito i principali aspetti normativi:

  • Definizioni e parametri dimensionali: vengono fornite le definizioni di grande impresa, PMI quotate e micro-imprese, oltre ai criteri dimensionali che determinano gli obblighi di rendicontazione.
  • Ambito di applicazione: il Decreto si applica alle società per azioni, società a responsabilità limitata e altre forme societarie che rispettino i parametri definiti.
  • Rendicontazione di sostenibilità: il Decreto prevede obblighi differenziati per la rendicontazione individuale e consolidata, con particolare attenzione ai contenuti obbligatori riguardanti strategie, politiche, rischi e obiettivi relativi alla sostenibilità.
  • Attestazione sulla conformità della rendicontazione: questa sezione disciplina il ruolo e le responsabilità del revisore della sostenibilità, incaricato di verificare la conformità della rendicontazione ai requisiti di legge.
  • Responsabilità e sanzioni: gli amministratori delle imprese saranno direttamente responsabili della conformità delle informazioni riportate, mentre la CONSOB avrà poteri di vigilanza e sanzionatori.

Il Decreto entrerà in vigore il 25 settembre 2024, con un’applicazione graduale in base alla tipologia di impresa. Le grandi imprese e gli enti di interesse pubblico saranno i primi a dover conformarsi, mentre le PMI quotate avranno tempo fino al 1° gennaio 2026. Le imprese di Paesi terzi dovranno adeguarsi entro il 2028.

Il documento contiene anche tabelle sinottiche che mostrano come il Decreto modificherà il Codice Civile e altri decreti legislativi, come il D.Lgs. 39/2010 e il D.Lgs. 58/1998, per integrare le nuove disposizioni in materia di sostenibilità.