In arrivo la riforma del Decreto 231: estinzione del reato e focus sui modelli organizzativi

Un nuovo disegno di riforma del D.Lgs. 231/2001 è stato presentato dal Ministero della Giustizia, con l’obiettivo di aggiornare la disciplina della responsabilità degli enti per reati commessi nel loro interesse o vantaggio. Tra le principali novità: la possibilità di estinguere il reato tramite un procedimento definito e strutturato, che include anche la confisca dei proventi illeciti. 

Nuovo approccio alla colpa organizzativa 

Il fulcro della proposta consiste nella ridefinizione della responsabilità delle imprese, spostando l’attenzione sulla presenza o meno di un sistema di prevenzione dei reati efficace. Se un’azienda dimostra di aver adottato un modello organizzativo idoneo, ma il reato si è comunque verificato per comportamenti individuali, potrà richiedere l’estinzione del procedimento a proprio carico. 

Rafforzato il ruolo del sistema dei controlli interni 

Un punto centrale della riforma riguarda il ruolo centrale che avranno anche i controlli interni. La sola considerazione dell’efficacia dell’organismo di vigilanza (OdV), non è più sufficiente. Il ridotto controllo interno, o la sua esclusione, sarà sicuramente oggetto di valutazione.  

Tempi certi per l’estinzione del reato 

Il meccanismo prevede che l’ente, ad esclusione dei casi di reiterazione e purché prima della commissione del reato dimostri di aver adottato e attuato un Modello organizzativo, possa richiedere al Giudice un termine per eliminare le carenze del Modello che sono state riscontrate, entro 30 giorni dalla comunicazione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, se dimostra la validità e l’applicazione del Modello adottato. 

Ne bis in idem 

No alla sovrapposizione delle sanzioni quando la soggettività dell’ente non è in concreto distinguibile dal soggetto che ha commesso il reato. In questi casi, nella determinazione della sanzione a carico dell’ente, il Giudice dovrà tenere conto della sanzione inflitta al soggetto autore dell’illecito, arrivando quindi ad una riduzione sulla base dei criteri di ragguaglio previsti dall’art. 135 del Codice Penale. 

Cancellazione del reato 

Uno degli obiettivi dichiarati è anche quello di dare la possibilità al Giudice, nei casi meno gravi, su richiesta di parte, di concedere un termine all’ente per adeguare il modo corretto il Modello determinando una somma in denaro da depositare a titolo di cauzione. Se entro il termine concesso dal Giudice per porre rimedio alle criticità del Modello, le attività correttive vengono svolte, il Giudice potrà pronunciare sentenza di estinzione dell’illecito amministrativo. 

Cosa fare ora? 

Rivedere i propri modelli organizzativi e rafforzare le attività dell’OdV, anche in vista di possibili adeguamenti normativi futuri. Prevenzione e trasparenza non saranno più solo buone prassi, ma elementi decisivi per evitare pesanti ricadute legali.