La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D): obblighi e requisiti per le imprese

Cosa richiede la CSDDD? 

Le imprese dovranno: 

  • Integrare la due diligence nelle politiche e nei processi aziendali. 
  • Identificare e valutare gli impatti negativi, attuali o potenziali, su ambiente e diritti umani. 
  • Prevenire e mitigare i rischi, riducendo o eliminando gli impatti negativi. 
  • Istituire un meccanismo accessibile per la gestione di reclami e segnalazioni. 
  • Monitorare annualmente l’efficacia delle azioni intraprese. 
  • Comunicare pubblicamente i risultati attraverso una dichiarazione annuale. 
Ambiti di applicazione 

Le attività coperte dalla direttiva includono: 

  • Attività a monte: approvvigionamento, produzione, trasporto di materie prime e prodotti. 
  • Attività proprie: operazioni dirette dell’azienda e delle sue consociate. 
  • Attività a valle: distribuzione, stoccaggio e rapporti con partner commerciali diretti. 
Chi sarà coinvolto? 

La direttiva si applicherà progressivamente alle aziende di maggiori dimensioni: 

  • Dal 2027: oltre 5.000 dipendenti e 1.500 milioni di euro di fatturato. 
  • Dal 2028: oltre 3.000 dipendenti e 900 milioni di euro di fatturato. 
  • Dal 2029: oltre 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato. 
Obiettivi principali 
  • Tutela dei diritti umani e ambientali: le aziende devono dimostrare di operare in modo responsabile lungo tutta la filiera. 
  • Transizione climatica: i modelli di business dovranno essere compatibili con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C, come già previsto dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).