Le criticità nell’adozione degli assetti organizzativi per le piccole e medie aziende

Il 25 luglio 2023, il CNDCEC ha divulgato un documento di ricerca dal titolo “Assetti Organizzativi, Amministrativi e Contabili; Checklist Operative”.

Questo documento è stato creato per fornire supporto alle imprese e ai professionisti, aiutandoli nella valutazione tecnica e nel monitoraggio nel tempo dell’adeguatezza dei loro assetti organizzativi aziendali, in conformità alle normative dell’articolo 2086 del Codice Civile e dell’articolo 3 del Codice della Crisi d’Impresa.

L’articolo 2086 del Codice Civile, aggiunto in seguito all’entrata in vigore dell’articolo 375 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, impone agli imprenditori, sia individuali che societari, di stabilire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adatto alla natura e alle dimensioni della propria impresa.

Questo documento si concentra sull’applicazione del principio di proporzionalità a questi assetti, valutando se soddisfano determinati criteri. Per il primo criterio, l’obiettivo è rilevare in anticipo i segnali di crisi. Per raggiungerlo, è necessaria una prospettiva di “forward-looking”, che richiede la creazione di una struttura aziendale robusta, con un monitoraggio costante e una proiezione futura. Questo criterio sembra essere rispettato.

Per quanto riguarda il secondo criterio, sebbene fosse possibile individuare segnali di crisi prima dell’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza attraverso una buona organizzazione e un sistema di pianificazione, programmazione e controllo, l’attuazione dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile previsto dall’articolo 2086 del Codice Civile consente all’imprenditore e alla gestione aziendale di avere una visione anticipata delle problematiche che potrebbero colpire l’azienda. Anche questo secondo criterio sembra essere soddisfatto.

Tuttavia, il terzo criterio richiede una riflessione più approfondita. Le disposizioni del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza non sembrano essere esaustive nel delineare tutte le informazioni che un imprenditore dovrebbe produrre per essere considerato adeguatamente attrezzato. Dall’analisi dell’articolo 3 del Codice, emerge che, oltre alle informazioni derivanti dalla pianificazione, programmazione e controllo, sono richieste misure specifiche e assetti che comprendono:

  • Un budget di tesoreria rolling con un orizzonte temporale di dodici mesi.
  • Una checklist particolareggiata introdotta tramite Decreto Dirigenziale nel 2021 e aggiornata nel 2023.
  • Un test pratico per valutare la fattibilità del risanamento, modificato anch’esso nel 2023.

Queste disposizioni potrebbero risultare gravose, specialmente per le micro e piccole imprese. Inoltre, il principio di proporzionalità sembra non essere pienamente applicato a queste normative, considerando la diversità tra imprese di piccole e grandi dimensioni.

In sintesi, nonostante l’importanza crescente di un approccio preventivo e controllato alla gestione aziendale, il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza sembra non considerare il principio di proporzionalità, soprattutto per le micro e piccole imprese.

Sarebbe auspicabile che il legislatore, pur richiedendo il rispetto delle disposizioni del Codice, promuovesse una maggiore considerazione del principio di proporzionalità, tenendo in debita considerazione le specifiche caratteristiche e dimensioni di ciascuna impresa, così come previsto dal secondo paragrafo dell’articolo 2086 del Codice Civile.