Il Meccanismo CBAM: una “tassazione ambientale” per un’economia sostenibile
Nel contesto del Green Deal europeo, un ambizioso piano volto a rendere l’Unione europea neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, è stato introdotto il meccanismo CBAM, acronimo di Carbon Border Adjustment Mechanism, un’imposta sul carbonio che mira a mantenere l’equilibrio tra gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas serra nell’UE e l’importazione di beni da paesi al di fuori dell’Unione con standard ambientali meno rigidi. Questo meccanismo fa parte delle proposte “Fit for 55”, che mirano a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. L’evoluzione verso un’economia a basse emissioni di carbonio sta rivoluzionando il panorama economico europeo, aprendo nuove opportunità e ridefinendo i costi delle attività imprenditoriali. In questo contesto, la conformità normativa diventa un elemento cruciale per le imprese, che devono pianificare come rispettare gli impegni verso la sostenibilità durante la transizione delle loro attività. L’adempimento normativo sarà un fattore sempre più determinante nel futuro prossimo.Le principali aree di interesse normativo per la sostenibilità nei prossimi anni comprendono il reporting ambientale, la promozione della circolarità nell’economia, la gestione delle catene di approvvigionamento, la decarbonizzazione e la lotta al greenwashing, ossia la tendenza a enfatizzare ingannevolmente gli aspetti ambientali positivi di un’azienda o di un prodotto. Approfondendo la questione della decarbonizzazione, il CBAM, introdotto dal Regolamento (UE) 2023/956 del Parlamento europeo e del Consiglio, impone un prezzo sulle emissioni incorporate nei prodotti importati in Europa da settori ad alta intensità di carbonio, analogamente a quanto già avviene per i produttori all’interno dell’UE attraverso il sistema di scambio delle quote di emissione (EU ETS). Il processo di implementazione del CBAM avviene in due fasi: – Fase transitoria: dal 1° ottobre 2023 al 31 dicembre 2025, durante la quale il tributo non sarà applicato, ma saranno raccolti dati sulle merci importate soggette al CBAM e sulle emissioni incorporate. – Fase definitiva: a partire dal 1° gennaio 2026, quando il meccanismo diventerà pienamente operativo. Gli importatori dovranno dichiarare annualmente le quantità di merci soggette al CBAM importate nell’anno precedente e le relative emissioni di anidride carbonica, restituendo il numero corrispondente di certificati CBAM, il cui prezzo sarà determinato in base al prezzo medio delle quote EU ETS.